Ripa Giovani News

Un poeta ritrovato – Francesco d’Episcopo

Written By: Redazione

Premiai Livio Nargi tanti anni fa, nel Salone dei Marmi del Palazzo di Città, in cui abito, Salerno “rima d’inverno, Salerno rima d’eterno”.  Con la  intelligente complicità operativa di Gianni Ianuale, l’ho ritrovato nella sua Castelvetere, sperone irpino sull’ infinito. Diceva un poeta che la vita è l’arte dell’incontro e il nostro è stato un incontro d’arte, d’amore per l’arte e per la vita.

L’Irpinia, terra da indovinare e inventare, è dentro il mio cuore da sempre, cugina vicina di quella terra che mi ha dato i natali: il Molise.  Il grande Sannio è un mondo sconfinato di pastori, contadini, guerrieri, gente tutta venuta da una dura gavetta, che rivendica sempre i diritti all’onore, alla dignità, alla fraternità, nella condivisione di un destino di lavoro e di amore.

E una catena d’amore si è rivelata la ritrovata conoscenza don Livio, in uno scambio di amicizia e collaborazione, che ha fatto di Castelvetere, anche grazie al costituirsi dell’Associazione “La Ripa” e alla restituzione del borgo castellano a una nuova fruizione, un luogo di aggregazione culturale e, speriamo, anche turistica.

Livio, che ha avuto contatti importanti con autorevoli esponenti della cultura cattolica, Giorgio La Pira, Enrico Medi; che si impegna a far conoscere Castelvetere attraverso la sua arte e la sua storia; che suonava e componeva canzoni d’amore per la Madonna e i suoi Santi; continua a svolgere un’opera di proselitismo, fondato sull’amicizia, sull’ascolto, sull’autorevole coinvolgimento di personaggi, che possano diffondere la storia, la cultura, le tradizioni di Castelvetere nel mondo.

Frequentando il paese, mi hanno raccontato del suo ricco  e fantasmagorico Carnevale, che non temeva confronti; ora le luci della ribalta sembrano spente.  Per riaccenderle occorre la volontà della comunità ma anche la sensibilità di politici, come Fiorentino Sullo, che a Castelvetere era di casa, sensibile alla cultura e alla valorizzazione di  un patrimonio, che non può che far bene alla bella Irpinia, sottraendola a un letargo, non merita.

La fede di Livio deve essere contagiosamente positiva per una realtà, che continua a custodire autentici valori, tra questi l’amicizia forte e a sincera, e può tornare a risplendere dall’alto del castello di Castelvetere su una valle sconfinata di terre e genti, abbarbicate alle loro radici più profonde, che mai nessun vandalo potrà estirpare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.